Pubblicato il 12/10/2025
Nella community dei game master e degli appassionati di giochi di ruolo questa domanda genera sempre discussione: come GM, è meglio tirare i dadi oppure no? Ogni tavolo ha le sue abitudini, e ogni master finisce prima o poi per interrogarsi sulla filosofia più adatta al proprio gruppo.
Alcuni preferiscono la totale trasparenza, tirando i dadi davanti ai giocatori e accettando qualsiasi risultato venga fuori. In questi casi il gioco acquista un livello di tensione che coinvolge tutti, compreso il GM, che si trova a vivere la stessa incertezza del gruppo. Questo approccio viene valorizzato soprattutto nei sistemi dove il caso rappresenta un elemento chiave della narrazione e persino i momenti più drammatici finiscono per essere influenzati da un lancio di dado. Altri invece non amano affidarsi troppo all’imprevisto. Preferiscono riservarsi la possibilità di tirare dietro lo schermo o di non tirare affatto. Il controllo della narrazione, e la protezione dei momenti più cruciali della storia, diventa il valore principale. Chi segue questa filosofia sostiene che l’obiettivo sia offrire ai giocatori un’esperienza coerente e bilanciata, anche a costo di piegare un po’ le regole per mantenere la coerenza della trama e le aspettative del gruppo.
Esistono poi sistemi e giochi in cui il GM non tira mai i dadi e lascia tutto nelle mani dei giocatori. Questa scelta tende a rendere la narrazione più fluida e favorisce il coinvolgimento diretto di chi interpreta il personaggio. In alcuni casi, questo accorgimento snellisce molto il flusso delle sessioni, ma può togliere al GM il piacere del rischio e quel pizzico di sorpresa che rende vivo ogni lancio. Non manca chi vede nel tiro dei dadi una vera esperienza collettiva. Condividere il risultato con tutti aggiunge adrenalina al tavolo e permette anche al GM di sentirsi giocatore. Tirare i dadi diventa quasi un piccolo rituale che rafforza il gruppo, specialmente quando la storia si orienta verso territori incerti.
Ogni gruppo trova la sua formula, spesso mescolando questi approcci oppure scegliendo a seconda del sistema di gioco e del clima che si vuole creare al tavolo. Parlare apertamente con i giocatori e ascoltare ciò che funziona meglio dà quasi sempre risultati migliori di qualunque regola scritta.
E tu, che tipo di GM sei? Raccontalo nei commenti!
Blog arbitrare, community rpg, consigli gm, dadi, filosofia gm, game master, gestione gruppo, giochi da tavolo, giochi di ruolo, masterizzazione, narrativa emergente, narrazione, roleplaying, sistemi di gioco, tirare i dadi
Lascia un commento