Pubblicato il 26/10/2025
Se hai mai frequentato una community online di giochi di ruolo, avrai sicuramente notato un fenomeno curioso: esistono titoli dal fascino quasi leggendario, quei GDR di cui tutti parlano, che ognuno dice di possedere nella propria libreria, ma che pochissimi portano davvero al tavolo. Sono i manuali polverosi, le “leggende da scaffale” che accumulano polvere mentre altri giochi vengono giocati settimana dopo settimana.
Ma perché succede? Cosa rende questi titoli così desiderati eppure così raramente giocati?
Dopo aver esplorato forum storici come RPG.net, gruppi Facebook dedicati a OSR, Indie & Classic RPG, e community su Reddit, ho compilato la lista definitiva dei giochi di ruolo più celebrati ma meno giocati. Ecco i nomi ricorrenti:
GURPS (Generic Universal RolePlaying System) è probabilmente il caso più emblematico. Celebratissimo per la sua profondità e flessibilità, con migliaia di moduli e supplementi che coprono qualsiasi ambientazione immaginabile, è citato costantemente sui forum per la sua completezza sistemica.
Eppure, la realtà è che GURPS viene “giocato” quasi sempre solo creando personaggi. Il suo regolamento è così complesso e articolato che richiede un master eroico e molto tempo di preparazione. La maggior parte dei giocatori finisce per ammirarlo sullo scaffale senza mai completare una campagna vera.
L’atmosfera cyberpunk-fantasy di Shadowrun è indiscutibilmente affascinante: elfi hacker, draghi CEO di corporation, magia e tecnologia che convivono. Il worldbuilding è straordinario.
Il problema? Il regolamento è caotico, pieno di eccezioni e meccaniche complesse che rallentano il gioco. Risultato: tutti lo consigliano entusiasti, ma pochi riescono a giocarlo senza pesanti modifiche “house ruled” o semplificazioni radicali.
FATAL è diventato un meme globale per i suoi eccessi grotteschi e le sue meccaniche assurde. Viene citato, consigliato “per scherzo” nelle discussioni, ma praticamente nessuno lo gioca seriamente. È più un oggetto di curiosità e discussione che un vero gioco.
Nei forum e nelle community, emergono motivi ricorrenti che spiegano questo fenomeno:
Molti di questi titoli hanno regolamenti troppo complessi o impegnativi. Richiedono ore di studio, preparazione approfondita e una curva di apprendimento ripida. In un’epoca in cui il tempo è prezioso, molti giocatori preferiscono sistemi più snelli.
La scarsa reperibilità di giocatori o master esperti è un altro ostacolo. Se nessuno nel gruppo conosce il sistema, nessuno vuole essere il primo a studiarlo.
Giochi come D&D, Powered by the Apocalypse, Call of Cthulhu sono più rapidi da imparare e hanno community enormi. È più facile trovare giocatori e materiale di supporto.
Molti giocatori amano collezionare e leggere manuali senza necessariamente giocarli. C’è un piacere intrinseco nell’esplorare sistemi diversi, studiare ambientazioni, immaginarsi sessioni… anche senza mai concretizzarle.
Nei commenti di thread dedicati, emerge ironicamente il desiderio collettivo di “giocare almeno una volta” questi GDR. Il mito del giocatore che ha letto, sognato e consigliato un gioco senza mai intavolarlo crea un forte senso di appartenenza e nostalgia condivisa.
È diventato quasi uno sport elencare le “leggende da scaffale” della propria collezione, confrontare esperienze e sognare la campagna perfetta che un giorno, forse, inizieremo davvero.
Raccontaci la tua esperienza! Quali sono i giochi di ruolo che possiedi, di cui parli sempre con entusiasmo, ma che non hai mai portato davvero al tavolo? Hai una copia di GURPS che aspetta dal 2005? Un manuale di Shadowrun comprato con grandi speranze e mai aperto?
Scrivilo nei commenti e condividi il tuo aneddoto! La community dei giocatori di ruolo ama queste storie, e magari scoprirai di non essere solo. Chissà, potrebbe essere l’occasione per organizzare finalmente quella sessione one-shot che sogni da anni.
Potrebbe interessarti anche esplorare sistemi più accessibili o scoprire come avvicinarsi a questi titoli leggendari con approcci semplificati. La bellezza dei GDR è che non esiste un modo “sbagliato” di giocare: anche modificare pesantemente le regole fa parte dell’esperienza!
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