D&D sotto tiro: la mappa delle critiche più diffuse e polemiche

Pubblicato il 1/10/2025


Dungeons & Dragons è da decenni il punto di riferimento del gioco di ruolo. Ma proprio il suo successo lo ha reso oggetto di critiche enormi, spesso feroci e polarizzanti. Analizzando le discussioni più accese nella community online, si può tracciare una vera “mappa delle critiche” a D&D, dai problemi con le regole alle questioni sociali e commerciali – e la gamma delle polemiche è molto più ampia di quanto sembri.

1. Critiche al sistema di gioco

  • “Troppo semplice” versus “troppo complesso”:
    Gran parte della community denuncia che la quinta edizione è “un miglio di larghezza e un centimetro di profondità”: facile da imparare, ma carente nella personalizzazione e profondità tattica. C’è chi lamenta invece la crescita eccessiva di supplementi, house rules, opzioni, che genera confusione, sbilanciamento e “power creep”, rendendo difficile per i DM gestire la campagna e per i giocatori mantenere il senso del gioco originale.

  • Problemi di bilanciamento:
    Discussioni roventi riguardano squilibrio tra classi (del famoso “martial vs caster”), opzioni “broken”, magie troppo potenti, darkvision che diventa universale togliendo atmosfera alle avventure, regole ignorate o fraintese e mancanza di linee guida chiare sui temi più controversi.

  • Critica al focus sul combattimento:
    Molti ritengono che l’esperienza D&D sia limitata a dungeon crawling e scontri, trascurando l’aspetto narrativo, l’interpretazione e la profondità dei personaggi. Si lamenta la “gammizzazione” del sistema: i giocatori tendono a trattare D&D come un “medievale GTA”, ignorando il senso morale e la coerenza interna delle avventure, dando origine al fenomeno dei “murder hobo”.

2. Aspetti sociali e culturali

  • Comportamenti tossici nella community:
    La polarizzazione online è altissima. Chi critica D&D spesso viene additato come “gatekeeper”, chi lo difende come “fanboy ignorante”. L’effetto echo chamber porta ad una moltiplicazione degli scontri invece che del dialogo costruttivo, con vere guerre tra sistemi (Pathfinder vs D&D, Indie vs Mainstream).

  • Divario tra nuovi e “vecchi” giocatori:
    Spesso i neofiti scelgono D&D per moda (Critical Role, Stranger Things, film di successo) senza conoscere alternative. Di contro, i veterani criticano i nuovi fan per mancanza di cultura di gioco e scarsa volontà di imparare regole o provare altri sistemi.

  • Ostilità verso sistemi alternativi:
    C’è una forte resistenza all’adozione di sistemi diversi: anche chi è scontento spesso non vuole imparare nuove regole, preferendo “adattare” D&D per qualsiasi genere, con risultati frustranti. Questo genera ostilità verso chi propone giochi diversi, alimentando il mito “D&D=único GDR”.

3. Polemiche commerciali e scelte aziendali

  • WotC/Hasbro sotto accusa:
    La gestione da parte delle aziende genera critiche costanti: OGL Gate, uso di AI Art, prezzi in crescita, massicci licenziamenti, intimidazioni (Pinkertons), contenuti tiepidi e commerciali (Spelljammer, MotM), mancanza di supporto ai creatori indipendenti e terze parti.

  • Deprimente gestione del brand:
    Molti lamentano scelte editoriali “troppo progressiste” oppure “non abbastanza”. La mancanza di nuove ambientazioni originali, la ripetitività dei manuali, l’assenza di strumenti per DM e worldbuilding, il supporto altalenante alla community fanmade – tutto è oggetto di flame e polemica.

4. Inclusività, rappresentazione e polemiche sociali

  • Temi sociali divisivi:
    D&D viene accusato, a seconda della polarità, di essere “troppo woke” nei nuovi manuali o troppo arretrato su inclusività, razzismo, gender. Il dibattito, spesso sterile, si trasforma in crociata online.

5. Critiche tecniche e meta-discussioni

  • Esecuzione delle regole:
    Discussioni infinite si concentrano su homebrew, interpretazioni arbitrarie, mancata lettura dei manuali, DM che non preparano, house rules che complicano le partite, esperienze negative causate da ignoranza delle regole base.

  • Stagnazione e difficoltà a innovare:
    Si lamenta la ridondanza di soluzioni e moduli, il poco spazio per nuove idee, la volontà di Wizards/Hasbro di restare alla large base di fan senza tentare innovazioni sostanziali.

6. Effetto monopolio e “gatekeeping mainstream”

  • D&D come “sistema unico”:
    La popolarità di D&D porta a identificare il GDR con D&D, limitando la conoscenza e la diffusione di alternative. Questo ha effetti dannosi sull’industria, la creatività e la possibilità di trovare gruppi con gusti diversi.


Perché e dove nasce la critica a D&D online

  • Esperienze negative con regole, prodotti e policy

  • Desiderio di maggiore profondità e personalizzazione

  • Delusione per scelte commerciali e editoriali “anti-consumatore”

  • Frustrazione per la tossicità e polarizzazione della community

  • Ricerca di alternative e innovazione, spesso frustrata dalla dominanza D&D

  • Questioni sociali, inclusività e polemiche culturali

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